Scopri le risposte della Ginecologa alle domande più frequenti

igiene intima

Certamente: le superfici del nostro corpo, sia quelle esterne [cute] che interne [mucose], vengono rapidamente colonizzate, dopo la nascita, da microrganismi “buoni”, la cui funzione essenziale è quella di creare un ambiente sfavorevole allo sviluppo di quelli “cattivi” [patogeni]. Nell’età fertile, dall’adolescenza alla menopausa, la produzione di estrogeni favorisce lo sviluppo di lattobacilli “amici” che creano un ambiente acido [3,8 – 4,5] che deve essere mantenuto: ecco allora che è opportuno che anche il detergente intimo sia acido [con un pH intorno a 4 – 4,5]. Nelle altre età della vita invece, cioè nell’infanzia e dopo la menopausa, in assenza di estrogeni, la presenza dei lattobacilli acidofili si riduce ed il pH aumenta, la mucosa è più delicata e sensibile: anche il detergente intimo deve avere un pH più alto [intorno a 5 – 5,5], meno aggressivo.

È assolutamente fondamentale effettuare un’accurata igiene intima nel periodo mestruale! È importante usare, specie di notte, assorbenti di puro cotone, che vanno cambiati con frequenza, non solo in relazione all’abbondanza del flusso. Il detergente intimo più indicato è a pH acido [3,5 – 4,5]. Non è invece indicato abusare di lavande vaginali, perché possono alterare la flora batterica, costituita da lattobacilli, normalmente presente, che protegge dall’aggressione dei patogeni, ovvero dalle infezioni.

mestruazioni

E' assolutamente normale perché durante la mestruazione ci sono modificazioni ormonali e della distribuzione dei liquidi corporei. Bisogna poi valutare se non ci sia un’infezione sottostante nel caso si noti anche bruciore durante la minzione. Comunque il consiglio è di bere almeno 2 litri di acqua al giorno durante il flusso mestruale.

Si tratta di perdite vaginali normali che avvengono nel periodo ovulatorio , circa a metà del ciclo, e non sono segno di un’infezione. Sono invece un segnale indiretto che è avvenuta l'ovulazione.

Ci sono vari metodi: 1]Temperatura basale, cioè si prende la temperatura stando a letto appena sveglie, ogni giorno, per tutto il mese, da una mestruazione all'altra e se è avvenuta l'ovulazione la temperatura, circa 2 settimane dopo l'inizio della mestruazione, si alza di circa un grado e si mantiene a quel livello fino al primo giorno della successiva mestruazione [è un metodo che richiede tempo e pazienza e non si può applicare se la temperatura si alza perché si sta male]. 2]Monitoraggio del follicolo, che richiede l'esecuzione di ecografie seriali [3 o 4] a cominciare dall'11° o dal 12° giorno del ciclo, per seguire visivamente l'evoluzione del follicolo ovulatorio. 3]Dosaggio chimico sul sangue o sulle urine degli estrogeni e/o del progesterone.

ALCUNE DEFINIZIONI:

  • Il progesterone è l'ormone prodotto dall'ovaio dopo lo scoppio del follicolo, a metà circa del ciclo mestruale, non viene prodotto se non c'è stata l'ovulazione.

  • Il follicolo è il contenitore dell'ovulo, ovvero della cellula che porta il patrimonio genetico (nell'uomo è lo spermatozoo). Il follicolo si riempie di liquido contenente estrogeni e scoppia, si rompe, in un normale ciclo mestruale, dopo 15 giorni circa dall'inizio dell'ultima mestruazione, liberando appunto l'ovulo che può così unirsi allo spermatozoo per il concepimento o venire eliminato insieme al sangue mestruale.

infezioni

Nei rapporti sessuali si possono trasmettere la Candida, la Chlamydia, il Mycoplasma, le malattie veneree, l'Epatite virale, l'HIV. Anche se la donna usa la pillola per la contraccezione questa non la mette al riparo dal contagio, il preservativo costituisce la sola barriera contro queste infezioni.

Non è raro, durante l'assunzione della pillola, che si manifestino vaginiti aspecifiche o legate ad una infezione da miceti (Candida più frequentemente). In questi casi è utile utilizzare prodotti specifici per prevenire le vaginiti ricorrenti o, se si notano perdite biancastre a “ricotta”, tipiche della Candida, associate a prurito intenso, è consigliabile usare farmaci antimicotici specifici (creme o ovuli vaginali).

Le infezioni da Candida albicans del tratto genitale sono molto frequenti nelle donne, ma raramente si trasmettono per via sessuale. Sono infatti dei “funghi” presenti normalmente sulla cute o nel tratto intestinale e anche in vagina dove, insieme ad altri batteri, costituiscono l”ecosistema vaginale”. Quando questo ecosistema si altera, può moltiplicarsi in modo eccessivo e compaiono i sintomi dell’infezione. Condizioni favorevoli al suo sviluppo sono l’uso eccessivo di antibiotici, l’assunzione di contraccettivi orali, il diabete mellito, l’uso di biancheria intima troppo stretta. Anche durante la gravidanza, che comporta un aumento del pH vaginale, si possono avere episodi di Candida o recidive.

Ci sono alcune semplice regole da seguire: curare bene il primo episodio, cercare di identificare e, se possibile, rimuovere o correggere condizioni predisponenti (esempio, l’uso eccessivo di antibiotici), utilizzare (ma solo per periodi limitati e su indicazione del medico) lavande antifungine nel periodo mestruale o dopo i rapporti sessuali, evitare, durante l’igiene intima, i movimenti dall’ano alla vagina, evitare gli indumenti troppo stretti (pantaloni!) e la biancheria intima di materiale sintetico che non fa “respirare”.

Sicuramente, ma di solito è il contrario cioè la candida può trasformarsi in cistite.

Probabilmente si tratta di Vaginite batterica o Trichomonas, peraltro molto comune. Infatti, le perdite vaginali sono un problema piuttosto ricorrente e non deve spaventare! Se durante l'episodio di infezione delle vie urinarie si assume un antibiotico, tale terapia può alterare la flora batterica vaginale, determinando lo sviluppo di un’infezione che si caratterizza per la presenza di perdite vaginale biancastre o gialle, spesso accompagnate da prurito e bruciore vulvo-vaginale. Le perdite vaginali quotidiane, in assenza di sintomi, possono essere correlate ad una vaginosi batterica aspecifica per la quale esistono terapie specifiche locali e sistemiche. Sicuramente è consigliabile fare una visita di controllo per valutare bene la situazione, eventualmente eseguire un pap-test e un tampone vaginale per verificare la presenza di un’infezione. In questo modo sarà possibile eseguire una terapia specifica per risolvere il problema quotidiano e vivere con maggiore libertà anche la propria vita sessuale.

sessualità

Molte donne raggiungono l'orgasmo solo con la stimolazione clitoridea. Questo nel rapporto di coppia non sempre è accettato. Il nostro partner dovrebbe vivere la nostra sessualità come complice, assaporando insieme questa forma diversa di eccitazione. Comunque esistono alcuni esercizi di stimolazione delle pareti vaginali che possono aiutare il raggiungimento dell'orgasmo durante l'atto sessuale. Sono esercizi di contrazioni ritmiche dei muscoli vaginali che devono essere eseguiti periodicamente: il/la ginecologo/a possono consigliare al meglio in questi casi. Si consideri altresì che l'atto sessuale non è solo fisico ma anche mentale, e quindi bisogna “lavorare” anche sulla componente emotiva e psicologica del rapporto di coppia.

È possibile sia che si verifichi una piccola perdita di sangue (meno di una mestruazione normale!), sia che si avverta un po’ di dolore. Il dolore al primo rapporto è quasi sempre dovuto alla tensione e all'ansia con cui si affronta. Se si è ben rilassati e si sono adottate le misure contraccettive idonee a prevenire una gravidanza indesiderata e le malattie sessualmente trasmesse, basta farlo con la persona “giusta” e con tempi non veloci. In questo modo ci sarà una buona eccitazione e lubrificazione che permetterà il rapporto senza troppi traumi. Talvolta capita infatti che le prime volte si possa soffrire di secchezza vaginale, il che è sia imbarazzante che fastidioso, in quanto provoca “dolore”. È importante sapere che la lubrificazione durante il rapporto sessuale è condizionata dal desiderio e dalla qualità della stimolazione sui genitali. Per effetto della produzione di alcune sostanze si accumula sangue nella pelvi che poi trasuda in vagina. Più siamo eccitate e più c'è accumulo di sangue e più c'è lubrificazione. Se i rapporti avvengono in momenti di non tranquillità o in luoghi non idonei, o con la persona “sbagliata”, il nostro cervello è in grado di bloccare le sostanze che rendono possibile la lubrificazione.

Tale sintomo si chiama vaginismo, cioè contrattura violenta della parete vaginale, con conseguente riduzione dell'otio vaginale, tale da essere come un muro, assolutamente impenetrabile. L'origine è psicologica ed è legata alla paura di tale esperienza. Si tratta di un problema molto diffuso, soprattutto alla prima esperienza, ma se affrontato con serenità è facilmente risolvibile. È consigliabile consultare un sessuologo per fugare qualsiasi dubbio.

contraccezione

Il concepimento durante il ciclo mestruale è molto raro, ma si deve sempre tenere presente che gli spermatozoi sono in grado di sopravvivere fino a 3 gg nell'apparato genitale femminile. E' molto importante considerare se il rapporto si ha all'inizio o alla fine delle mestruazioni (magari molto prolungate) perché non si può escludere in modo assoluto il rischio di una gravidanza. È doveroso ricordare che con il “sesso non protetto” si possono facilmente contrarre malattie sessualmente trasmissibili (Candida, la Chlamydia, il Mycoplasma, le malattie veneree, l'Epatite virale, l'HIV).

ALCUNE DEFINIZIONI:

  • La Chlamydia, il Trichomonas, il __Mycoplasma_ (formazioni un po’ più grandi dei comuni germi) sono organismi trasmissibili essenzialmente con il rapporto sessuale, a differenza della Candida (della famiglia dei funghi o miceti) che può infettare l'ospite anche senza rapporto sessuale, per condizioni favorenti, come cure antibiotiche, abbassamento delle difese immunitarie, ecc.

Se fate solo “petting” e non c'e' penetrazione non e' possibile avere una gravidanza. Tuttavia, in previsione di rapporti completi, è fortemente consigliabile adottare un contraccettivo efficace, come il preservativo (soprattutto se non siete sicure dello stato di salute del vostro partner), la pillola o, in alternativa, l’anello vaginale o il cerotto trans-dermico.

In questo caso sarebbe stato meglio ricorrere alla cosiddetta pillola del giorno dopo, che però è efficace se assunta entro 72 ore dal rapporto a rischio. L’igiene intima è sicuramente importante per evitare malattie sessualmente trasmesse, ma non può essere utilizzata come contraccettivo. Se si teme una gravidanza e si desidera vivere una sessualità gratificante, è assolutamente raccomandabile l’uso di un anticoncezionale sicuro. Per esempio, la pillola, se assunta regolarmente senza dimenticanze, ha un’efficacia contraccettiva del 100%!

Se la pillola del giorno dopo viene assunta molto spesso, cioè più di una volta al mese, può effettivamente dare irregolarità del ciclo, come spotting e ritardi mestruali; a quel punto è meglio fare una contraccezione ormonale sicura e regolare ed assumere quindi una pillola contraccettiva per l'intero mese.

Le possibilità di un concepimento sono ridotte perché il periodo a rischio per gravidanza, qualora si dimentichi la pillola, è durante la prima settimana di assunzione. Tuttavia, non si può assicurare con certezza che tale evento non sia possibile. La dimenticanza di una pillola, in particolare tra la prima e seconda settimana, potrebbe creare squilibri ormonali tali da determinare una ripresa dell'ovulazione. In caso di dimenticanza, l'efficacia contraccettiva è garantita se la pillola dimenticata viene assunta entro 12 ore. Quindi, in caso di incertezza, è possibile assumere la “pillola del giorno dopo” entro 72 ore dal rapporto non protetto.

La pillola del giorno dopo non garantisce un risultato sicuro, molto dipende da quanto tempo passa dall'assunzione, che dovrebbe essere non oltre 72 ore dal rapporto non protetto. Il test si può eseguire 3 settimane dopo.

La copertura è assicurata anche nei 7 giorni di sospensione, se la pillola è stata assunta correttamente nei 21 giorni precedenti.

aborto

In Italia non è possibile eseguire un’interruzione di gravidanza privatamente perché è illegale. Ci si può rivolgere a qualsiasi ginecologo/a che farà il certificato e poi in un ospedale pubblico si potrà eseguire l'interruzione della gravidanza. È bene ricordare che dopo le 12 settimane di gravidanza (dall'ultima mestruazione) l’aborto non è più possibile, se non per cause di salute.

vaccino hpv

Il vaccino per l'HPV è consigliato alle ragazze dai 12 ai 25 anni perché o non hanno ancora avuto rapporti e quindi non sono ancora venute a contatto col virus, oppure sono da poco venute a contatto con esso e quindi l'azione del virus e le trasformazioni che questo comporta non hanno ancora avuto modo di danneggiare l'apparato genitale, tanto da vanificare la somministrazione e l’efficacia del vaccino stesso.

Si può fare la vaccinazione però, per l’efficacia del vaccino, sarebbe consigliabile avere solo rapporti protetti con uso del preservativo. È utile inoltre, in questi casi, fare anche il pap-test per verificare se si è già venute a contatto con il virus.

Ad oggi non ci sono dati su malformazioni fetali attribuibili al vaccino HPV, e cioè nelle donne vaccinate che hanno poi scoperto di essere incinte e per le quali la vaccinazione è stata sospesa, l’evoluzione delle gravidanza è stata in linea con quanto successo in donne gravide non vaccinate. In ogni caso, anche se non si sono mai registrate malformazioni fetali è comunque preferibile non iniziare una gravidanza durante il ciclo vaccinale e nei 2 mesi successivi all'ultima iniezione.

pap-test

Il pap-test, o esame citologico cervico-vaginale, è l'esame in grado di individuare cellule anomale nel collo dell'utero, prima che possano portare a un tumore maligno. È un test che serve altresì a segnalare la presenza di infezioni dovute a batteri (per es., coccobacilli), funghi (per es., Candida albicans) o virus (per es., herpesvirus, papillomavirus umano).

È un esame semplice, rapido e indolore che viene eseguito dal/la ginecologo/a prelevando delle cellule dalla superficie del collo e dal canale cervicale dell'utero.

È raccomandabile sottoporsi al pap-test per la prima volta quando si hanno i primi rapporti sessuali. Poi si eseguirà una volta l'anno su consiglio del/la ginecologo/a, anche in gravidanza e dopo la menopausa. Per una più puntuale lettura dei risultati, si dovrebbe evitare di effettuare il pap-test durante il ciclo mestruale, evitando peraltro nei 2-3 giorni precedenti rapporti sessuali nonché l'applicazione di creme, lavande vaginali o ovuli.

Flogosi è un termine generico che significa “infiammazione”. Quando dal pap-test risulta un referto di infiammazione che ne offusca l'esito, è consigliabile effettuare una cura locale a base di ovuli e lavande vaginali interne antinfiammatorie e solo successivamente ripetere l'esame a distanza di tre mesi.